Doriana Onorati, artista è, per coloro che hanno la fortuna di conoscerla bene, una creatrice di poetici
balletti.
Anzi, questa giovane donna, a mio avviso, nella sua carriera di artista, sarà condannata a creare un solo
balletto, cioè una sola figura, ricca ed assoluta. In poche parole, insuperabile.
Mi spiegherò meglio partendo dal minimo comun denominatore alla base delle sue opere: il movimento.
Il leitmotiv della produzione di Doriana Onorati - pittura, scultura, incisioni - è la poesia.
Versi scritti con dei disegni slanciati, esili, delicati, che una indovinata, felice e personale gamma di colori
fa apparire come ripetitivi.
Una ripetitività che qualcuno potrebbe avere la tentazione di definire frettolosamente"la Pop Art"
alla Andy Warhol.
Vi ricordate certamente di questo genere in auge negli anni sessanta, che trovò nell'artista statunitense,
Andy Warhol, appunto, il padre e gran sacerdote tutto fare della ripetizione, della clonazione dei soggetti e dei
messaggi, nei suoi ritratti.
L'americano che amava la dissacrazione, ritraeva i potenti del mondo come Mao Tse Tung, i simboli del consumismo
come le minestre "Campbell"o, quando stava dietro la macchina da presa ( Andy Warhol fu anche un discusso
cineasta, sommo esponente della corrente "underground" insieme a Alejandro Jodorowsky, il regista di
"El topo"), filmava con un'unica inquadratura lunga decine di ore, la torre dell'Empire State Building.
Doriana Onorati non fa parte della corrente "Underground".
Al contrario, l'artista, che ha frequentato l'Accademia delle Belle Arti di Roma, adora martellare la coscienza
del nostro mondo decadente (o presunto tale) con testimonianze di sentimenti: buoni, intimi, assoluti e universali.
Sempre gli stessi.
L'amore, l'amicizia, la passione, la generosità, il cosmopolismo e l'altruismo.
Anche la fede e la religiosità. Ma questi stati d'animo vengono trasmessi con la fresca e spontanea emotività
adolescenziale che lascia intravedere l'artista.
Doriana Onorati è solare come la sua arte.
Travolgente come la capacità da onda marina con cui i suoi messaggi trascinano chi si sofferma ad ammirare
le sue opere.
Sorridente come la "saudade" carioca che fa apparire i brasiliani come un popolo di spensierati.
Gaia e allegra come il quadro del suo "balletto", ma soprattutto intimista come le tematiche fatte affrontare
dai suoi personaggi.
La pittura: osservate bene un quadro di Doriana.
Le figure - di solito un uomo e una donna - vivono in simbiosi, sempre allacciate, sempre in movimento, incanalate
nel dinamismo della linfa creativa che segue, a sua volta i tormenti esistenziali di un'artista che la natura ha
dotato di una innocente giovinezza.
I suoi quadri ci fanno incontrare gli elementi di un balletto, quello della vita, cui l'artista ha segnato la forma
definitiva propria di chi ha raggiunto la perfezione.
Di qui, l'insuperabilità e soprattutto quella strana sensazione di ripetizione, di clonazione del messaggio
poetico dell'artista, sempre uguale a se stesso, perché assoluto e universale, ormai giunto al livello dell'umana
impossibilità di andare oltre.
Eppure Doriana Onorati continua a dipingere quadri, uno diverso dall'altro ma tutti però sempre nuovi e
inediti.
L'artista si ricrea, si rinnova, si rimette in discussione, si pone degli interrogativi.
La costante rimane sempre la stessa: proporre un'arte immersa nella poesia dei movimenti e dei colori ed imbevuta
dalla dolce e fresca musicalità dell'adolescenza.
La scultura è il momento culminante dell'arte di Doriana Onorati.
Qui l'artista è, a parer nostro, nella perfezione filosofica ed estetica della sua produzione.
Padrona dei movimenti e dei colori, amante dell'ocra e del bianco, usa la terracotta per animare, come il Signore
con il Creato, gli angeli dei suoi sentimenti.
Statue che narrano la storia di una umanità dalle mille sfaccettature, un universo che si rinnova, rimanendo
uguale a quello della vigilia e a quello del giorno dopo, un mondo che si ripete, come se fosse clonato.
Le incisioni: ovvero la storia clonata per eccellenza.
Ripetuta all'infinito.
Doriana Onorati è riuscita a cullare la poesia nei dolci movimenti dei suoi disegni. Percorsi ampi dagli
angoli smussati, segnati da un cromatismo che trasmette tridimensionalità.
Qui, il ritmo del massaggio intimista di Doriana Onorati artista viene cadenzato da dubbi e certezze di una
donna al contempo introversa ed estroversa.
La sua poesia si chiama "tecnica".
Arte.
Artisti.
Cultura.
Eccoci giunti al termine del nostro viaggio attraverso la produzione di Doriana Onorati.
L'arte non è né "maschio", né "femmina".
Ma gli artisti alla Doriana Onorati possono determinare il genere esprimendosi al "femminile", per arricchire
la propria cultura e con essa, quella universale.
Spesso il concetto assoluto del bene e del male, nella produzione di un'artista può non bastare se non viene nitidamente fissato in un quadro, in una scultura o in un' incisione che l'artista propone con una personale ed originale tecnica poetica, che sempre si rinnova per rimanere sempre uguale a se stessa.